Aiutateci a rimanere liberi e cartacei.
Un’informazione fatta dai ragazzi per i ragazzi, ma non solo. Un giornale che vuole dare a chi lo legge gli strumenti adatti a comprendere la realtà.
È questo e molto altro il mensile “Scomodo”, che nell’era dell’informazione online, si colloca come punto di riferimento di chi vuol fare parte di una comunità.
La comunità che non si rassegna alla disinformazione, alla post verità, alle fake news.
Per questo i 90 ragazzi universitari e delle superiori, promotori di questo progetto, hanno puntato su alcuni elementi fondamentali: la gratuità del mensile, la totale assenza di pubblicità e finanziamenti pubblici e, soprattutto, il cartaceo.
Se è vero che “il cervello umano ha bisogno di tempo” per elaborare le informazioni, la carta è l’unico strumento che questo tempo lo può garantire.
L’agenzia DIRE è andata a trovare i ragazzi di “Scomodo” durante un’assemblea, per farsi raccontare come sia possibile, ai giorni nostri, riuscire a creare una realtà editoriale concreta contando solo su competenza, entusiasmo e determinazione.
«Scomodo» - racconta Camilla Caglioti, caposervizio di Politica e Attualità - «nasce all’inizio di quest’anno grazie all’idea di alcuni ragazzi che sentivano l’esigenza di creare un nuovo tipo di informazione, che permetta al lettore "di capire e comprendere ciò che legge” dandogli la possibilità di formarsi un’opinione propria.»

Foto: un numero di "Scomodo" già pubblicato
«Un giornale suddiviso in tre sezioni: Politica e Attualità, Cultura e Plus.
La prima abbraccia temi sociali, nazionali e locali come ad esempio la rubrica Roma abbandonata. Qui si parla di periferie, spazi e luoghi abbandonati dalle istituzioni. Una rubrica centrale per noi – sottolinea Camilla – perché racconta delle realtà poco visibili ai più, per cui noi, crediamo, sia importante tenere alta l’attenzione. Quindi la Cultura, a sua volta divisa in Arte, Letteratura, Musica e Cinema. Infine, con Plus, vengono approfonditi quei temi che non rientrano nelle prime due sezioni (Economia e Storia).»
Settemilacinquecento copie al mese vengono distribuite nelle scuole, nelle università e nei “punti scomodi”. Il giornale è completamente autofinanziato: «noi non prediamo soldi dalle istituzioni perché vogliamo restare completamente slegati dalla logica politica o partitica. Per mantenere questa indipendenza è tuttavia necessario il sostegno di tutti; chiunque voglia aiutarci può, con un’offerta economica, richiedere online il giornale o il nostro merchandising (magliette, felpe). È possibile altrimenti partecipare a “notti scomode”. Queste ultime, sottolinea la redattrice Francesca Leonardi, non sono solamente serate, bensì veri e propri eventi di cultura e musica. Notti in cui da una parte ci finanziamo, dall’altra valorizziamo spazi dismessi e abbandonati di cui Roma è piena.»
«Solo per una notte, infatti, “occupiamo" questi luoghi donandogli nuova vita – quando non veniamo sgomberati – colmando il vuoto lasciato dalle istituzioni Allo stesso tempo diamo modo a numerosi giovani di esprimere il proprio talento e farsi conoscere. Tuttavia per finanziare un progetto editoriale le “Notti Scomode” non possono bastare: da dieci giorni – conclude Camilla – abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding per cui abbiamo ricevuto il sostegno di grandi firme come Erri de Luca, Poalo Flores d’Arcais, Paolo Fallai.»
«Il sostegno di tutti per noi è fondamentale – fanno appello i ragazzi – perché rimanere di carta e gratuiti non è cosa facile. Ci siamo inventati momenti di aggregazione e culturali che iniziano a non bastare più. Con il crowdfunding, ad esempio, se non raggiungiamo i 25mila euro entro il 20 Maggio, i soldi verranno tutti restituiti ai donatori e noi avremo un problema.
Il progetto non è solo nostro, è bensì il progetto di migliaia e migliaia di nostri coetanei, ed è anche grazie a questo che speriamo in un futuro migliore.»
Riccardo Brown Bruni
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