Il percorso verso l'Agenda 2030 è in salita

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L'Italia non è su un sentiero di sostenibilità secondo i risultati emersi dal Rapporto ASviS 2018.

Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno espresso un chiaro giudizio in merito alla insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e, in risposta a questa considerazione, hanno approvato l’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile ed i relativi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs nell'acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. In questo contesto, l’Agenda 2030 si delinea come un quadro di riferimento per tutti coloro che credono in un nuovo modello di sviluppo su cui impostare azioni e politiche.

In Italia, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitarli allo scopo di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. 

Ogni anno ASviS redige e pubblica il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”: una fotografia, sulla base di solidi dati statistici, del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Italia, oltre che aggiornamenti sull'impegno della comunità internazionale. 

Il Rapporto 2018, realizzato grazie agli esperti delle oltre 200 organizzazioni aderenti all'ASviS, rileva che in Italia ed in Europa non si è ancora determinata quella discontinuità culturale e di scelte strategiche necessaria per raggiungere, entro il 2030, gli Obiettivi sui quali tutti i leader del mondo si sono impegnati. Nonostante si riscontri un miglioramento su alcune tematiche economiche e sociali, si assiste anche ad una preoccupante inversione di marcia che porta a considerare come il progresso verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sia ancora lento e in alcuni casi assente.

In linea generale, il Report 2018 evidenzia come accanto a significativi avanzamenti - ad esempio sul piano degli investimenti nelle energie rinnovabili o della lotta all'uso indiscriminato della plastica – vi sia ancora molto da fare in merito a temi come la fame e l’insicurezza alimentare, le disuguaglianze, la qualità degli ecosistemi, per non parlare dei danni crescenti dovuti ai cambiamenti climatici e dell’aumento dei flussi migratori dovuti agli eventi atmosferici estremi causati da questi ultimi e dai tanti conflitti in atto in molte aree del mondo.

Pannello Obiettivi Sviluppo Sostenibile

Immagine: pannello Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile 

Rispetto alla situazione italiana, il messaggio chiave che emerge dal Rapporto è, allo stesso tempo, di preoccupazione e speranza. Preoccupazione per i ritardi accumulati dalla politica in questi tre anni nella scelta a favore dello Sviluppo Sostenibile come prospettiva comune e capace di affrontare in modo integrato i tanti problemi del Paese. Speranza perché tanti soggetti economici e sociali, oltre che tantissimi individui, hanno compiuto una tale transizione, cambiando i modelli di business, di produzione, di consumo, di comportamento, con evidenti benefici, anche economici.

In conclusione, il Rapporto 2018 mette in luce come rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’Italia mostri segni di miglioramento in otto aree: alimentazione e agricoltura sostenibile, salute, educazione, uguaglianza di genere, innovazione, modelli sostenibili di produzione e di consumo, lotta al cambiamento climatico, cooperazione internazionale. Per cinque aree, invece, la situazione peggiora sensibilmente: povertà, condizione economica e occupazionale, disuguaglianze, condizioni delle città ed ecosistema terrestre, mentre per le restanti quattro (acqua e strutture igienico-sanitarie, sistema energetico, condizione dei mari e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide) la condizione appare sostanzialmente invariata.

Per colmare i gap che separano l’Italia al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, permettendole pertanto di percorrere il sentiero verso una rotta sostenibile, l’ultimo capitolo del Rapporto riporta una serie di proposte concrete e azioni da intraprendere per migliorare le performance economiche, sociali e ambientali del nostro Paese e per ridurre le forti disuguaglianze che lo attraversano. 

Le proposte disegnate, che permetterebbero al nostro Paese di adottare una visione moderna e integrata dello Sviluppo Sostenibile, si delineano facendo riferimento a sette “circuiti”: cambiamento climatico ed energia; povertà e disuguaglianze; economia circolare, innovazione e lavoro; capitale umano, salute ed educazione; capitale naturale e qualità dell’ambiente; città, infrastrutture e capitale sociale; cooperazione internazionale.

A cura di Impronta Etica

Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001
per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa (RSI). 

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