Stop alle punizioni scolastiche

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Approvata recentemente la Legge che toglie sanzioni e note sul registro a scuola.

Basta alle punizioni in classe, no sia alle note sul registro che alle espulsioni; la Camera ha approvato una Legge che cancella un vecchio decreto che prevedeva punizioni in caso di comportamenti ritenuti inopportuni da parte degli alunni, una legge quella appena varata che reintroduce anche l’educazione civica come materia di studio.

Questa decisione, all'inizio dell'anno scolastico, ha scatenato un po’ di polemiche e sollevato qualche dubbio ma in realtà si tratta di una decisione che implicherà più collaborazione tra le famiglie e gli insegnanti sui comportamenti dei ragazzi.

Spesso i genitori sono assenti, non si interessano dell’andamento scolastico dei figli oppure al contrario sono oppositivi cioè non collaborano con la scuola o contestano le decisioni che vengono prese; la Legge porterà forse una maggiore compartecipazione tra le parti. 

Sarà comunque sempre possibile riprendere oralmente l’alunno indisciplinato oppure scrivere due righe sul diario per chiedere un incontro coi genitori. Tuttavia adesso per affrontare i problemi comportamentali degli alunni si ricorre spesso all'intervento di psicologi, esperti che sanno affrontare quei soggetti con gravi difficoltà a relazionarsi.

Fumetto Con Scritta Education

Foto: cartellone inneggiante l'educazione

Ma nonostante tutte le rassicurazioni che sono state fatte e le motivazioni date riguardo questa scelta c’è chi ancora è scettico; molte famiglie temono nella possibile totale impunità dei singoli episodi anche piccoli che potrebbero verificarsi.

Forse sarebbe meglio realizzare percorsi educativi da far iniziare dalla scuola primaria così da indirizzare i bambini fin dalla più tenera età ad avere comportamenti adeguati; è capitato che alunni di quinta elementare si presentassero in classe con dei coltellini, una cosa inaccettabile.

C’è da dire che bisogna tener conto anche dei regolamenti dei singoli istituti che possono permettere ai docenti di prendere i provvedimenti che ritengono più opportuni verso i ragazzi più indisciplinati; insomma si potrà ancora espellere o sospendere uno studente “ribelle” perché comunque non va dimenticato che il primo compito della scuola è educare.

Valentina Trebbi

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