La giusta transizione tra sfide e opportunità

Persone / Società
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Come approcciare la transizione digitale ed ecologica in maniera inclusiva.

L’attuale crisi climatica sta apportando cambiamenti significativi nel modo in cui viviamo, lavoriamo e consumiamo. Per tale ragione, le istituzioni, le imprese e la società civile sono sempre più interessati alla sfera ambientale della sostenibilità agendo attivamente verso un'economia a emissioni zero. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie e il digitale rappresentano uno strumento, se ben utilizzato, fondamentale per implementare una transizione del nostro attuale sistema economico.
Tuttavia, la doppia transizione, digitale ed ecologica, potrà realizzarsi solo se le imprese, le istituzioni politiche e tutti gli altri stakeholder collaborano per potenziare l’aspetto sociale dell’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance), soddisfando dunque i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura, garantendo quindi una giusta transizione.

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Immagine: giusta transizione

Che cos’è la giusta transizione?
Il concetto di giusta transizione, fa riferimento a tutte e tre le dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Infatti, soltanto considerando tutte e tre le dimensioni in modo coordinato è possibile avere un quadro preciso e omnicomprensivo durante il processo decisionale. La presa in considerazione di tutte e tre le dimensioni della sostenibilità, fa in modo che la giusta transizione non lasci indietro nessuno.
È dunque necessario capire con visione sistemica le interconnessioni esistenti e gli effetti delle proprie azioni sviluppando in questo modo migliori risposte alle sempre più imprevedibili sfide che il contesto attuale ci pone davanti. La mancanza di una visione d’insieme della complessità che caratterizza il nostro sistema sociale ed economico, comporta di fatto risposte incomplete e approssimative, se non del tutto erronee, producendo di conseguenza scelte inadeguate, non attuabili nella pratica, e che possono generare anche involontari effetti dannosi. Perciò la transizione ecologica e digitale, per poter essere attuata, deve ritenersi anche “giusta”.

Anche Impronta Etica ha trattato nell’ultimo periodo il tema della giusta transizione attivando e partecipando a diverse attività. L’Associazione ha partecipato infatti al Leader Group sulla giusta transizione, un’iniziativa di CSR Europe che ha coinvolto diversi soggetti rappresentanti di imprese, organizzazioni non profit, istituzioni, banche ed esperti in materia per discutere sulle sfide e opportunità della giusta transizione. L’iniziativa ha previsto una serie di incontri e la pubblicazione di un Manifesto all’interno del quale sono racchiusi e sintetizzati dei suggerimenti rivolti in modo particolare alle istituzioni politiche. Le raccomandazioni circa l’implementazione di una transizione che sia giusta e inclusiva sono principalmente tre:

1. L’Unione Europea dovrebbe essere un punto di riferimento per consentire alle aziende di comprendere e attuare la giusta transizione. Per fare ciò è necessario dare supporto alle imprese per comprendere e implementare la regolamentazione europea, offrire formazione, linee guida e strumenti alle imprese facendo particolare attenzione alle esigenze delle imprese di più piccola dimensione.
2. Facilitare il coinvolgimento degli attori finanziari nei dialoghi sociali per identificare metriche di impatto sociale e strumenti normativi significativi, in linea con il Green Deal europeo. Per fare ciò è necessario puntare sempre di più su quelle iniziative in grado di apportare un contributo sia a livello ambientale che sociale, mantenendo un dialogo attivo e continuo con i principali stakeholder interessati e impattati dalle iniziative.
3. Includere una transizione equa nei piani per l'energia e il clima degli Stati membri e garantire il monitoraggio dei progressi, basandosi sulle raccomandazioni del Consiglio per una transizione equa. In altre parole, si raccomanda un’azione attiva e concreta anche degli Stati membri dell’Unione Europea che devono approcciarsi e implementare la giusta transizione.

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Immagine: logo dei 20 anni di Impronta Etica

In conclusione, come si evince dal Manifesto, attraverso un adeguato supporto, un dialogo attivo e la realizzazione e l’implementazione di piani d’azione è possibile assicurare che le attività volte alla preservazione dell’ambiente implichino a loro volta la creazione di lavoro e rinnovo della società. Solo in questo modo si potrà pianificare e attuare una giusta transizione in grado di valorizzare ogni suo attore e di raggiungere una situazione in cui le persone vivano bene nel rispetto del pianeta e dei suoi limiti, in un’economia che dà valore a ciò che è già esistente, in cui la crescita è rigenerativa e che vede come suoi obiettivi la neutralità climatica e la riduzione delle disuguaglianze, in vista di una inevitabile transizione digitale che coinvolgerà ogni ambito della società.

A cura di Impronta Etica

Impronta Etica è un’Associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001
per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).

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