Donne, disabilità e diritti

Diritti
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In occasione dell’8 marzo si è di nuovo parlato di diritti e disabilità femminile.

La UILDM (nione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) è stata una delle prime organizzazioni che ha deciso di aderire al “Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell'Unione Europea”, entrato in vigore nel 2011 e rilanciato in occasione della Festa della Donna. 

Il manifesto nasce da un’idea di EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità e vuole lanciare un messaggio fondamentale e cioè che la disabilità dev'essere inclusa nelle politiche di genere e viceversa, in modo da far valere anche i diritti delle donne disabili. È stato dedicato un vasto approfondimento a questo documento da parte della UILDM, nel quale venivano spiegati i motivi per i quali il manifesto deve essere considerato fondamentale; le donne con disabilità si trovano a dover affrontare molti più problemi e difficoltà rispetto alle altre donne senza disabilità e soprattutto rispetto a tutti gli uomini.

Donna Disabile Che Sposa Giovane Coppia

Foto: donna in carrozzina che sposa due giovani 

Bisogna garantire alle donne disabili un certo numero di agevolazioni che le permettano di vivere dignitosamente, nel caso specifico un alloggio che sia adeguato alle loro condizioni fisiche e di salute, alla formazione professionale, all'occupazione e non da ultimo alla loro istruzione. Il nostro Paese ha introdotto già da un po’ una serie di norme che sono andate a migliorare la situazione femminile specialmente in termini di lavoro e impiego grazie anche alla creazione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità

Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare, la strada è lunga per arrivare al pieno raggiungimento dei diritti e dell’integrazione delle donne con disabilità nel tessuto sociale e nella vita lavorativa, senza contare che mancano completamente riferimenti per quanto riguarda la violenza contro le ragazze disabili e le naturali misure di contrasto che dovrebbero essere applicate.

Tra i punti chiave elencati nel Secondo Manifesto, si possono ricordare primo fra tutti uguaglianza e non discriminazione, sensibilizzazione sociale, accessibilità, lavoro e occupazione, diritto alla salute, all’abilitazione e alla riabilitazione, violenza contro le donne e garanzie di sicurezza nelle situazioni di rischio, diritto all’istruzione ma anche libero accesso alla cultura, allo sport e al tempo libero.

Donna Disabile Con Accompagnatore

Foto: donna in carrozzina fuori da un locale non accessibile

Molte organizzazioni hanno deciso di aderire e promuovere le iniziative di questo Secondo Manifesto perché è importante far capire che la disabilità, in questo caso declinata al femminile, non dev’essere un ostacolo ma anzi un incentivo per garantire a chi ha un handicap gli stessi diritti delle persone normo dotate.

Quella che è stata presentata è dunque una proposta generale sulla disabilità femminile; nell'ambito delle donne e dei loro diritti ci sono ancora troppi vuoti da colmare, lacune che spesso non consentono alle ragazze affette da disabilità di condurre una vita dignitosa ed è quindi arrivato il momento di far sì che un handicap non costituisca più un freno alla garanzia di diritti primari.

Valentina Trebbi

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