Corte UE conferma congelamento fondi.
Commercio di “diamanti insanguinati” in violazione dei divieti di esportazione dalla Repubblica Centrafricana, Paese ostaggio di un conflitto armato; è questa l’accusa con la quale la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato il congelamento dei fondi di Badica e Kardiam, società con sede di riferimento in Belgio.
Secondo la ricostruzione del tribunale, nel 2014 Badica avrebbe acquistato diamanti nelle regioni di Bria e Sam-Ouandja, dove “gruppi armati già facenti parte della coalizione Seleka, impongono tasse agli aeromobili che trasportano preziosi e si fanno pagare dai cercatori per garantirne la sicurezza”.
Per la Corte, attraverso l’estrazione e la vendita dei diamanti, Badica e la sua società sorella Kardiam avrebbero alimentato il conflitto in atto nella Repubblica Centrafricana.
Fondi e risorse sarebbero finiti non solo ai gruppi della Seleka, ma anche ai miliziani anti-Balaka, loro rivali.
Il divieto di commerciare preziosi estratti in aree di guerra è sancito dal Processo di Kimberley, accordo internazionale sottoscritto nel 2003.
Riccardo Brown Bruni
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