A Bologna i ritratti del fotografo Steve McCurry

© Foto di Guido Calamosca

Arte
Tipografia

Fino al 6 gennaio la mostra a Palazzo D’Accursio.

Steve McCurry è noto ai più per lo scatto a Sharbat Gula, la ragazza dagli abbaglianti occhi verdi ritratta nella copertina del National Geographic del giugno 1985 che ha reso il fotografo americano uno dei più noti reporter del mondo. Tuttavia la “ragazza afgana” è solo un piccolo frammento di un lavoro che dura da oltre trent’anni visibile ora in parte nella mostra “Una testa, un volto. Pari nelle differenze” ospitata a Palazzo D’Accursio fino al 6 gennaio 2019

L’insolito quanto suggestivo allestimento curato da Peter Bottazzi, che occupa la Sala e la Cappella Farnese, è fatto di strutture antropomorfe in ferro battuto che reggono i ritratti (una quarantina in tutto, alcuni di questi inediti) e li rendono protagonisti illuminandoli nello spazio buio.

Il percorso espositivo diventa quindi un viaggio tra i continenti attraverso l’intensità degli sguardi di persone che raccontano guerre, tradizioni e costumi dialogando con il visitatore attraverso degli specchi e con i soggetti raffigurati negli affreschi secenteschi opera dell’équipe di pittori di scuola carraccesca coordinati da Carlo Cignani.

Steve McCurry

Foto: il fotografo Steve McCurry © Foto di Guido Calamosca

Vincitore per quattro volte del World Press Photo, McCurry mettendo al centro le persone nei suoi reportage ha fatto la storia della fotografia contemporanea. È proprio per questa umanità e questa capacità di mettere in relazione le diverse culture, attraverso la conoscenza di esse, che McCurry è stato scelto dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (Legacoop, Confcooperative, Agci) per la mostra inserita nella programmazione della prima Biennale della Cooperazione che si è svolta a Bologna nelle giornate del 30 novembre e dell’1 dicembre.

Il titolo stesso infatti cita parafrasandolo il motto “una testa, un voto”: se nel mondo cooperativo ciascuno è pari nel prendere decisioni pur nelle differenze, così lo sono le persone pur nelle loro caratteristiche uniche e irripetibili. «La maggior parte delle mie immagini sono radicate nelle persone. Cerco il momento non protetto, l’esperienza incisa nel volto di qualcuno» scrive McCurry nel suo blog «cerco di comunicare cosa voglia significare essere quella persona, una persona catturata in un più ampio paesaggio che immagino si potrebbe chiamare condizione umana». 

Per l’occasione, con il biglietto acquistato per la mostra “Una testa, un volto. Pari nelle differenze” si potranno visitare anche le Collezioni Comunali d’Arte

Fino al 6 gennaio, Palazzo D’Accursio (Piazza Maggiore, 6) – Biglietto intero 10,00 euro, ridotto 8,00 euro per soci Coop e 5,00 euro per Card Musei Metropolitani Bologna, Bologna Welcome Card e minori tra i 12 e 18 anni; gratuito per minori fino a 12 anni, persone con disabilità e persone con invalidità e loro accompagnatori.

Da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:30 (la biglietteria chiude alle 18:00), chiusura tutti i lunedì e il giorno di Natale con aperture straordinarie il 24 dicembre e il 1° gennaio

Giorgia Olivieri

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