Salviamo la casa di Tiziano Terzani a Bangkok

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Turtle House, la casa di Bangkok di Tiziano Terzani, descritta nell’opera "Un indovino mi disse" rischia la demolizione.

«Ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento...» - Tiziano Terzani, Un indovino mi disse (1995)

La notizia uscita sull’ANSA il 9 marzo scorso, è in breve rimbalzata su quasi tutti i quotidiani nazionali, gettando nello sconforto i tanti lettori orfani del formidabile inviato di guerra e scrittore. Tra qualche giorno, sarà firmato il contratto di vendita a un costruttore locale, che ha acquistato la casa di legno e i circa mille metri quadri di giardino tropicale per 165 milioni di baht (4,45 milioni di euro).

La casa è già stata svuotata, lo stagno interno prosciugato, i pesci e la mitica tartaruga di oltre cent'anni, sono stati portati in un altro laghetto a nord di Bangkok. A far da guardia a quel che resta è rimasto l’anziano giardiniere Kamsing, che conserva con affetto una foto che lo ritrae con la famiglia Terzani. Purtroppo, in Thailandia non esiste la tutela delle belle arti e nessuno può opporsi alle speculazioni immobiliari. Il giardiniere Kamsing indica i cinque palazzoni che già circondano la morente Turtle House e dice che sono stati costruiti dopo il 1995.

Turtle House Di Tiziano Terzani
Foto da: http://china-files.com

Della presenza nella casa di Tiziano Terzani, era rimasto il cartello "Turtle House" applicato all'entrata dallo scrittore, persino la mappa di Google, la segnala con quel nome. Tra il 2009 e il 2015 questo pezzetto di giungla superstite, circondato da palazzi, è stato prima un wine bar di australiani e poi un ristorante thailandese. Entrambi i gestori erano usi far leva sul fascino antico del posto, dove, oltre a Terzani, avevano alloggiato altri intellettuali e scrittori.

Un appello - petizione «Salviamo Turtle House» è stato lanciato tramite il sito specializzato Change.org. Negli intenti della raccolta firme vi è la richiesta rivolta alle autorità italiane, affinché rilevino il complesso per salvaguardarlo come centro culturale. Inoltre, le ambasciate italiana e tedesca (Terzani era corrispondente di Der Spiegel) a Bangkok, avevano contattato la famiglia proprietaria, ma di fronte al prezzo proibitivo, desistettero.

Luciano Bonazzi


Per salvare Turtle House, la Redazione di Buone Notizie Bologna invita i lettori a firmare la petizione qui su: Cange.org

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