Un progetto di letture per bambini accessibili a tutti, in collaborazione con il CDH di Bologna.
Non c'è altra felicità che sentirsi capaci di magia (…) Il bambino non è mai così contento, come quando inventa una sua lingua segreta. La sua tristezza non proviene tanto dall'ignoranza dei nomi magici, quanto dal suo non riuscire a sciogliersi dal nome che gli è stato imposto. Non appena ci riesce, non appena inventa un nuovo nome, egli stringe fra le mani il lascia passare che lo consegna alla felicità. Avere un nome è la colpa. La giustizia è senza nome, come la magia. Priva di nome, beata, la creatura bussa alla porta del paese dei maghi, che parlano solo coi gesti.
G. Agamben, Profanazioni
Oggi ci si chiede spesso come rendere il teatro accessibile, comprendendo in questa definizione l'assenza di barriere architettoniche, accorgimenti capaci di rendere la visione fruibile anche a chi ha deficit sensoriali, senza contare le misure rivolte a una più generale apertura verso i molteplici tipi di pubblico che già compongono o si vorrebbe componessero le nostre platee: bambini, adolescenti, giovani, persone con disabilità, anziani, addetti ai lavori, migranti...
Ci si dimentica spesso tuttavia che i linguaggi artistici che già compongono il teatro, a partire dalle sue componenti sceniche (luci, scenografie, musiche, costumi), sono già di per sé una fonte creativa pressoché inesauribile e per questo un importante veicolo a un'entrata negli spazi libera da costrizioni identitarie e aperta all'immaginazione.
L'incontro corporeo tra attore e spettatore nello stesso spazio e nello stesso tempo è dall'altra parte ciò che fa dell'azione teatrale un'esperienza diversa da tutte le altre, un'esperienza difficile da dimenticare anche qualora non del tutto compresa, proprio perché fisicamente coinvolgente e capace di farci sentire l'emozione “di pancia”, di toccare cioè la sfera emotiva racchiusa anche nello stomaco, il nostro secondo cervello.
Non è un caso dunque che per agevolare la comprensione di un libro, o più semplicemente di una storia, ci si avvalga spesso di tecniche teatrali, a partire dalla mimica e della voce attori. E' quello che accade per esempio quando si ascolta e si guarda una lettura ad alta voce.
Foto: Letture ad alta voce
A pensarci a fondo, rivolgendo lo sguardo ai bambini con difficoltà o a coloro che sono appena arrivati in Italia e non conoscono ancora bene la nostra lingua, è stato un gruppo di cittadini, amante sia del teatro che della lettura, che insieme all'educatrice Belen Sotelo Fernandez e al CDH - Centro Documentazione Handicap di Bologna, hanno cercato di portare il pensiero all'azione.
Ne è nato così un progetto chiamato Storie per tutti, che negli ultimi anni ha girato numerose biblioteche, associazioni e centri culturali, rivolgendo letture accessibili pensate per bambini dai tre agli otto anni con e senza disabilità. Il team di raccontastorie è un gruppo di persone disabili e non, con competenze nell'educazione, nella letteratura per l'infanzia, nell'illustrazione, nella musica e nel cinema che di volta in volta si avvale di diversi strumenti e modalità per avvicinare i più piccoli alla narrazione.
Le letture ad alta voce vengono infatti accompagnate dalla traduzione in simboli, in particolare quelli utilizzati nella CAA, la Comunicazione Aumentativa e Alternativa, altre volte dalle parole “disegnate con le mani” della LIS, la Lingua Italiana dei Segni o ancora e con narrazioni polisensoriali, offrendo ai bambini sollecitazioni tattili, uditive e olfattive. Per "mettere in scena" le letture si utilizzano anche proiezioni, ombre, pupazzi, il kamishibai, il teatrino di carta portatile giapponese, illustrazioni dal vivo e musica dal vivo.
Oggi il team di “Storie per tutti” e il Centro Documentazione Handicap di Bologna desiderano arricchire il percorso con tre importanti tappe nei reparti pediatrici degli ospedali. Per rendere possibile questa nuova missione il gruppo ha scelto di lanciare un Crowfounding aperto al pubblico sulla piattaforma regionale di Ginger (Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna).
Chiunque può lasciare un contributo a sostegno del progetto, che mercoledì 7 giugno sarà presentato con un'animazione, un assaggio delle letture di “Storie per tutti” in occasione della festa annuale della Cooperativa Accaparlante e del Cdh, in via Pirandello 24 dalle ore 17:30 in poi.
Lucia Cominoli
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