Compie 10 anni l’ospedale Vezo, nato su iniziativa di un gruppo di persone bolognesi.
L’ospedale del piccolo villaggio Andavadoaka, sulla costa occidentale del Madagascar venne realizzato nel 2008 da volontari italiani che, durante il loro viaggio scoprirono per caso la comunità di pescatori e si accorsero che non esisteva nessuna struttura sanitaria,
All'inizio era un piccolo ambulatorio, nel corso degli anni si trasformò in un ospedale vero e proprio. Dalla sua apertura è sempre attivo e gestisce prestazioni clinico-assistenziali e di emergenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
La struttura si avvale solamente di volontari italiani in missione, il gruppo è formato da medici, infermieri, terapisti, professionisti del settore che hanno aderito al progetto avviato nel 2006. Ogni anno 25/30 mila persone si rivolgono all'ospedale Vezo. Le prestazioni mediche erogate sono gratuite. Al Vezo sono presenti una sala travaglio, 15 posti letto, una sala operatoria e ambulatori specifici.
Immagne: logo Associazione Amici di Ampasilava
L’Associazione Amici di Ampasilava da diverso tempo supporta il progetto e sostiene le attività dei volontari anche attraverso un percorso formativo.
Il direttore dell’Agenzia della rete nazionale ospedaliera presso il Ministero della Salute pubblica del Madagascar, Gilberte Randriamahavorisoa che, in questi giorni ha fatto visita agli ospedali di Bologna ha espresso pareri favorevoli verso la direzione dell’Azienda Usl di Bologna e il Policlinico Sant'Orsola.
La dottoressa Gilberte ha ringraziato per la collaborazione preziosa che da dieci anni lega il suo paese a Bologna. L’obiettivo principale secondo la Gilberter, ora è dare continuità al progetto formando personale locale e far sì che il servizio sanitario malgascio assomigli sempre più a quello italiano.
Chiara Garavini
Condividi
