I punti della programmazione delle risorse regionali per il sostegno all'economia.
Per contribuire all'uscita da questa difficilissima situazione di crisi economica, dovuta alla pandemia, la Giunta dell’Emilia-Romagna punta su una massiccia iniezione di risorse che attivino la “nota” leva moltiplicatrice pubblica e anticiclica indicando, in maniera sempre più precisa rispetto alle previsioni di inizio anno che avevamo illustrato, gli interventi scelti.
In particolare, quest’anno, si ritiene possibile avviare in tutti i settori opere per circa 6 miliardi di euro, mentre dal 2020 al 2022, con fondi pubblici e cofinanziamenti privati si punterebbe ad arrivare ad un impulso pari al 10% del PIL regionale, ovvero circa 14 miliardi. Il 2020, sarà il turno di cinque settori d’intervento sui quali concentrare prioritariamente l’attenzione: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, ai quali si aggiungeranno risorse anche per turismo, cultura, casa, sport, digitale e Big Data.
Foto: infermiera con mascherina chirurgica
Particolare attenzione verrà riservata al rafforzamento del sistema sanitario regionale pubblico, determinante nel garantire la salute dei cittadini, che avrà a disposizione 748 milioni di euro. Questi fondi verranno utilizzati prioritariamente per la realizzazione dell'Hub Covid Hospital nazionale oltre alla nuova costruzione e la rifunzionalizzazione di numerose strutture ospedaliere. A queste risorse si aggiungerà, nel biennio 2021-22, altri 147 milioni per la sanità dell’Emilia-Romagna che serviranno a completare il rinnovamento di alcuni ospedali a Parma, Modena, Bologna, Ravenna e Ferrara e per il miglioramento sismico dei nosocomi romagnoli.
È quindi prioritario sottolineare gli oltre 4 miliardi e 400 milioni di euro destinati al Passante di Bologna, ai nodi di Rastignano e di Casalecchio alle porte di Bologna, alla Cispadana, alle tangenziali di Mirandola (MO) e Forlì, all'Hub portuale di Ravenna e alle ferrovie. Tornando al 2020 si segnala che all'istruzione verranno destinati quasi 500 milioni di euro per l’edilizia scolastica, per la quasi totalità utilizzati per realizzare nuove scuole e istituti o per la ristrutturazione degli edifici esistenti con criteri antisismici ed a basso impatto ambientale, mentre una quota minoritaria di poco inferiore a 50 milioni di euro andranno all'edilizia universitaria.
Non mancherà una particolare attenzione per l’ambiente e per il territorio con oltre 1 miliardo contro il dissesto idrogeologico e la difesa del suolo, l'efficientamento energetico, piste ciclabili, sistemi di mobilità intelligente collegati al trasporto pubblico e per la rigenerazione urbana. Si prevedono inoltre circa 1,4 miliardi di euro di investimenti, per la realizzare di infrastrutture per la mobilità delle persone e delle merci, indispensabili per diminuire i volumi di traffico, con un conseguente abbattimento dello smog.
Foto: finanziamento all'edilizia
Saranno inoltre investimenti per il sostegno alle imprese per un importo superiore al miliardo e mezzo di euro e oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro per chiudere il capitolo ricostruzione post sisma. Quest’ultimo capitolo sarà ancora significativo e toccherà le opere pubbliche, la ricostruzione delle attività produttive e di quelle private (case e piccole attività), con la chiusura degli oltre mille cantieri ancora aperti.
Sempre a partire da quest’anno si terrà conto di alcuni settori tra i più colpiti dall'emergenza #Coronavirus, a partire dagli impianti turistici (per 141 milioni), la cultura (per 34 milioni), lo sport (per 95 milioni), la casa (per 39 milioni) e l’agenda digitale (per 18,9 milioni). Tassello altrettanto importante quello della ricerca, dei Big Data e delle nuove tecnologie con i 122 milioni previsti per il Tecnopolo di Bologna destinato a far decollare la Data Valley dell’Emilia-Romagna.
Giulio Capello
Fonte: Regione Emilia-Romagna
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