Il 19 marzo al Teatro Ridotto: I primi 100 anni di Édith Piaf

Spettacolo
Tipografia

Il Teatro Potlach dedica un poetico omaggio alla vita e all'opera della cantante francese a poco più di cento anni dalla nascita.

“I primi 100 anni di Édith Piaf” è un viaggio musicale nella Francia dagli anni '30 agli anni '50.
A condurci per le strade di Parigi tra spiriti inquieti e anime tormentate saranno il regista Pino Di Buduo e l'attrice Nathalie Mentha della compagnia Teatro Potlach, domenica 19 marzo alle ore 21 nello spazio di Teatro Ridotto-La Casa delle Culture e dei Teatri di Bologna. 

Un viaggio ma anche un omaggio alla vita e alle opere della protagonista assoluta della scena dell'epoca, la cantante Édith Piaf, il “passerotto” in argot parigino.
A coniarne il soprannome fu il suo primo scopritore, il direttore del Cabaret Gerny's Louis Leplée, a cui non sfuggì il contrasto tra la corporatura fragile e minuta e l'intensità della voce della giovane: voluttuosa, tragica, ironica e infantile al tempo stesso, una bellezza struggente che passò subito alla storia.

Amata da poeti e registi come Jacques Prévert e Jean Cocteau, o dagli scrittori esistenzialisti come Sartre e Camus, la figura di Édith divenne ben presto un'icona, complice la sua difficile biografia, cominciata dai bassifondi di Parigi per poi approdare ai grandi teatri d'Europa e d'America. Figlia di un saltimbanco e di una cantante di strada alcolizzata Édith Giovanna Gassion, questo il vero nome dell'artista, fu infatti costretta fin dalla prima infanzia a una vita di miseria e fatiche, sottratta alla madre per incuria e affidata per un periodo dal padre alla nonna che gestiva un bordello nei pressi di Bernay, in Normandia.

Ripresa con sé dal padre di rientro dal fronte, per un periodo la piccola lo seguì nella vita di artista di strada, facendosi notare per le sue doti canore, “cinguettando”, si dice, la Marsigliese nelle fiere di paese. A vent'anni, dopo la morte in circostanze misteriose del primo impresario Leplée le sue esibizioni nei cabaret parigini saranno notate anche dal più rigoroso Raymond Asso, compositore e autore.

Da allora si susseguirono le tournée e i riconoscimenti, ma anche gli amori appassionati come quello con il pugile Marcel Cerdan, la malattia reumatica, la guerra, durante la quale la Piaf cantò nei campi di concentramento dei prigionieri, l'incontro, tra gli altri, con il bel Yves Montand.
In I 100 anni di Edith Piaf, Nathalie Mentha, attrice del Teatro Potlach, ripercorre i momenti salienti del racconto dando voce anche ai personaggi che hanno costellatto e accompagnato la vita della protagonista, regalandoci così un affresco della malavita parigina vigoroso, divertente e malinconico.

Attivo dal 1976 il Teatro Potlach, che nella lingua indigena delle tribù americane del Nord-Ovest è riconducibile a parole come “scambio, baratto e spreco”, è uno dei pochi esempi rimasti in Italia di teatro antropologico, il teatro cresciuto sull'impronta del regista Eugenio Barba e basato sullo studio delle componenti pre-espressive alla base delle trazioni personali e collettive.

Nato a Fara Sabina (Rieti) su iniziativa di Pino di Buduo e Daniela Regnoli il gruppo mantiene oggi viva la cifra delle origini mettendo al centro della propria ricerca la vita comunitaria, lo scambio con il circo, la danza e la performance musicale, l’esperienza del viaggio e il contatto sul campo con le culture performative europee, asiatiche e latinoamericane.

Lucia Cominoli

Per ulteriori informazioni:
il Teatro Ridotto in via Marco Emilio Lepido 255 nei pressi di Lavinio di Mezzo.
È disponibile un servizio navetta al costo di 3,00 € (a/r) con partenza da porta San Felice. 
La navetta viene attivata solo su prenotazione al numero 349/7468384 - www.teatroridotto.it

Condividi

Submit to FacebookSubmit to Twitteristagram logo
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS