Napoli, Massimo Ranieri, Raffaele Viviani e la musica si fonde alla poesia

Spettacolo
Tipografia

Massimo Ranieri torna a incantarci con le sue magistrali interpretazioni delle canzoni napoletane di inizio ‘900

Parlare del repertorio musicale partenopeo, significa sottolineare la notevole bellezza dell’espressione artistica di un popolo che attraverso alcuni suoi figli incarna il talento più puro, grazie alla produzione di brani musicali capaci di far vibrare il cuore anche a distanza di cento anni dalla loro creazione.

Lo so, molti amanti delle canzonette pop contemporanee sorrideranno beffardamente. Ma sbagliandosi. E la riprova è che nel corso di un secolo grandi musicisti del jazz e della musica classica hanno arrangiato e suonato quei brani. E fior di cantanti hanno pronunciato le parole di testi che unite a quelle felici melodie hanno comunicato poesia pura.

Tra i tanti artisti napoletani meritevoli di segnalazione, bisogna senz’altro citare Raffaele Viviani (1888 – 1950) commediografo, compositore, poeta e attore. Autore capace di fare ridere con le sue macchiette costellate di personaggi caricaturali che avrebbero poi ispirato Nino Taranto e Totò (ricordiamo 'O guappo nnammurato); ma anche di commuovere attraverso il racconto di quella umanità rubata ai vicoli di Napoli, fatta di povertà, speranza, amore (esemplare per la bellezza struggente il personaggio di Bammenella).

Massimo Ranieri da buon artista napoletano si muove con sicurezza in questo mondo che conosce a menadito e canta sin dagli anni ’70, portandoci per mano in un mondo antico ma sempre attuale, perché capace di trasmettere le emozioni più vere e profonde dell’animo umano.

Ugo De Santis

 

TEATRO DEL PORTO - Versi, prosa e musica di Raffaele Viviani

Teatro Duse, Via Cartoleria, 42 - Bologna

Venerdì 24 febbraio 2017 - Ore 21:00

Sabato 25 febbraio 2017 - Ore 21:00

Domenica 26 febbraio 2017 - Ore 16:00

Platea 33,00 euro

Prima galleria e Palchi 27,00 euro

Seconda galleria 23,50 euro

Condividi

Submit to FacebookSubmit to Twitteristagram logo
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS